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Il Papilloma Virus

L'HPV in Proctologia

Il Papilloma Virus (HPV - Human Papilloma Virus) è una delle infezioni virali più diffuse a livello mondiale e la più diffusa tra le malattie sessualmente trasmissibili.

Questo virus trova il suo ideale terreno di sviluppo in sede genitale, nella area del perineo, intorno o all'interno dell'ano, nel retto ed anche del cavo orale. È associato a diverse patologie, tra cui la più conosciuta è il cancro della cervice uterina specifico della donna. Tuttavia, anche il suo impatto in ambito proctologico è epidemiologicamente rilevante, essendo la contaminazione da HPV la principale causa di carcinoma dell’ano, potendo colpire indifferentemente la zona anale nell’uomo e nella donna.
Oltre che per l’aspetto clinico ed epidemiologico, la diagnosi di HPV anale ha anche rilevanza sociale, in quanto può avere un impatto negativo sul benessere psicologico delle persone che ne sono affette, che possono giungere a limitare le relazioni interpersonali e la sessualità di coppia.

L’HPV comprende oltre cento varianti diverse di ceppi virali, alcune delle quali provocano lesioni di natura benigna come i condilomi e i papillomi (CEPPI A BASSO RISCHIO ONCOGENO), mentre altre possono portare a lesioni precancerose che successivamente degenerano in carcinomi (CEPPI AD ALTO RISCHIO ONCOGENO). 
 

Trasmissione

La trasmissione del virus HPV avviene principalmente attraverso i rapporti sessuali, compresi quelli orali, quando c'è contatto con la pelle o le mucose infette. La trasmissione può avvenire anche attraverso il contatto fisico se ci sono lacerazioni, tagli o abrasioni.

Esistono fasce di popolazione a maggior rischio di incorrere nella infezione di HPV a livello ano-rettale:
•    Le persone con infezione da HIV hanno una probabilità da due a sei volte più elevata di contrarre una co-infezione con HPV e di aumentare conseguentemente il rischio di sviluppare forme condilomatose e cancerose 
•    Persone con comportamenti sessuali a rischio.
•    Persone immunodepresse (ad esempio chi ha subito un trapianto d’organo).
•    Donne con pregresso carcinoma della cervice e in generale donne positive all’HPV della cervice uterina

Diagnosi

Per diagnosticare il contagio da HPV si effettua l’HPV-TEST. Questo importante esame prevede l’effettuazione di un prelievo delle cellule del canale anale praticato con un semplice ed indolore spazzolamento (brushing) dell’ano.

Il materiale cellulare prelevato viene indagato per rilevare la presenza del virus ed eventualmente identificarne il ceppo di appartenenza grazie alla TIPIZZAZIONE DEL DNA. Lo stesso materiale prelevato viene anche sottoposto a ESAME CITOPATOLOGICO che consente di valutare eventuali atipie delle cellule che compongono l’epitelio del canale anale identificando l’eventuale presenza di lesioni precancerose o cancerose.

È importante sottolineare che la positività all'HPV-TEST non significa necessariamente che si svilupperà un tumore; parte delle infezioni può infatti regredire spontaneamente o rimanere stabilizzata per lunghi periodi. Inoltre il rischio oncologico è strettamente correlato alla infezione con ceppi HPV che rientrano nella classificazione ad ALTO RISCHIO. Tuttavia, il paziente risultato positivo all’ HPV, indipendentemente dal ceppo tipizzato, andrà sottoposto a ulteriori accertamenti. Assai importante è l’ANOSCOPIA, in particolar modo se eseguita con alta risoluzione (HRA), che consente una visione particolareggiata del canale anale e della porzione terminale del retto.

Nel caso in cui si riscontrino lesioni condilomatose o aree anomale, verranno eseguite delle biopsie mirate e/o delle asportazioni per ulteriori approfondimenti diagnostici.

Formazioni condilomatose perianali

Prevenzione e gestione

La prevenzione dell'infezione da HPV gioca un ruolo assai importante nel campo della proctologia.

Poiché il virus si trasmette principalmente attraverso il contatto sessuale, l'adozione di pratiche sessuali sicure, come l'uso del preservativo, è fondamentale per ridurre il rischio di infezione.

Inoltre, esiste un vaccino disponibile contro alcuni ceppi di HPV considerati ad alto rischio oncogeno, inclusi quelli responsabili del cancro cervicale e ano-genitale. Questo vaccino può essere somministrato sia agli adolescenti che agli adulti di entrambe i sessi, fornendo una protezione significativa contro l'infezione da HPV e le sue complicanze.

Inoltre, sulla base di evidenze cliniche, al vaccino è stata oggi riconosciuta anche una valenza terapeutica per le persone che abbiano già contratto l’HPV. 

Pertanto, la vaccinazione riveste un ruolo di primo piano nella strategia terapeutica della lotta a questa assai diffusa patologia, sia per la prevenzione delle infezioni che per la cura della malattia conclamata.
Per quanto riguarda la gestione dei condilomi ano-genitali, il proctologo può trattare queste escrescenze attraverso varie modalità: la rimozione chirurgica, l'elettrocauterizzazione, l’ablazione/asportazione Laser ed anche con l'applicazione di creme o soluzioni topiche specifiche. È importante consultare un medico qualificato per valutare le opzioni di trattamento più adatte a ogni caso specifico.

Chi appartiene ad una fascia a rischio dovrebbe rivolgersi ad un centro specializzato per effettuare controlli preventivi che consentano, in caso di contaminazione, una diagnosi precoce del virus. Qualora si riscontri la positività al virus, anche in assenza di manifestazioni cliniche conclamate, è indicato un monitoraggio della malattia con controlli periodici, la cui frequenza sarà in dipendenza della situazione di rischio oncologico riscontrata.

In ogni caso ritengo sia oggi essenziale impegnarsi per promuovere consapevolezza e educazione riguardo l'HPV al fine di mitigare gli aspetti clinici e le implicazioni sociali. L’educazione sessuale, la vaccinazione e un agevole accesso alle cure possono contribuire a prevenire nuove infezioni da HPV e a promuovere il benessere delle persone che ne sono colpite.

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